Scade il 15 settembre la prossima finestra per l’accesso al credito d’imposta previsto dalla riforma, un’opportunità di partenariato tra pubblica amministrazione, enti del Terzo settore e privati finanziatori.
Il social bonus è un credito di imposta riconosciuto a chi effettua erogazioni liberali ad enti del Terzo settore (Ets) che presentano progetti di recupero di immobili pubblici inutilizzati e beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata, dove realizzare esclusivamente attività di interesse generale con modalità non commerciali, attraverso interventi edilizi finalizzati ad assicurarne il riutilizzo e funzionali allo svolgimento delle attività nonché diretti a sostenere le spese di gestione dei beni stessi.
Si tratta di una opportunità di partenariato tra pubblica amministrazione, enti del Terzo settore e privati finanziatori molto interessante anche se non si nasconde come la circostanza di precludere lo svolgimento di attività di interesse generale con modalità commerciali e di svolgere attività diverse limita fortemente le potenzialità della misura.
Possono fruire del social bonus non più solo le organizzazioni iscritte nei previgenti registri delle organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e anagrafe delle Onlus ma anche a chi abbia ottenuto l’iscrizione nel Runts.
Il provvedimento prevede:
• presentazione dell’istanza;
• esame dell’istanza da parte di una commissione che poi approva l’elenco dei progetti finanziabili;
• percezione dei contributi liberali mediante modalità tracciabili;
• comunicazione periodica dei contributi percepiti e delle spese sostenute con rendicontazione finale;
• pubblicazione delle informazioni relative al progetto sia sul sito dedicato al social bonus che sul sito dell’ente del Terzo settore.
Il provvedimento pone a carico dell’Ets il compito di trasmettere con cadenza trimestrale al Ministero del Lavoro l’ammontare delle erogazioni liberali ricevute a sostegno del progetto nel trimestre di riferimento ed il rendiconto delle spese sostenute con le risorse finanziarie acquisite mediante le erogazioni liberali.
Fonte: Cantiere Terzo Settore