Cari amici,
anche se stiamo a casa, non dobbiamo rimanere fermi.
Anche se a porte chiuse, il Centro Orizzonte Lavoro continua il suo impegno nei confronti di coloro che sono in cerca di lavoro e resta raggiungibile via email (centroorizzontelavoro@gmail.com). Con questa news vogliamo continuare ad aiutarti a superare questo momento di crisi per ripartire, appena possibile, più forte di prima.
È vero che ci possiamo muovere con difficoltà, ma c’è una cosa da evitare nel modo più assoluto: fare tuo il ragionamento di chi dice: “Questa emergenza mi sta sfiancando. Per ora non ho la testa. Mi darò da fare quando tutto sarà finito”. Pensarla così sarebbe una grande sciocchezza. È proprio questo, infatti, il momento più che mai importante, per programmare il tuo futuro, individuando degli obiettivi sostenibili, dandoti delle precise priorità e cercando di capire cosa fare appena possibile.
Certamente ti stai chiedendo: “Ma cosa posso fare per valorizzare al meglio il tempo durante l’emergenza provocata dal coronavirus?”
Ecco una serie di suggerimenti che possono tornare utili per rispondere a tale domanda.
Intanto, comincia con l’avere fiducia
Se la cosa ti riguarda, scrollati di dosso quella brutta bestia che si chiama scoraggiamento.
Una delle tentazioni più serie e pericolose che paralizza e soffoca la voglia di darsi da fare è il senso di sconfitta, che ci trasforma in pessimisti scontenti e dalla faccia scura.
Nessuno può intraprendere una guerra, se non confida pienamente nella vittoria. Chi comincia senza fiducia, ha perso in anticipo metà della battaglia e sotterra i propri talenti. Anche se con la dolorosa consapevolezza delle proprie fragilità, bisogna andare avanti senza mai darsi per vinti. Pensando al nostro futuro, non consideriamoci mai perdenti: se ci crediamo e investiamo, valorizzando le opportunità a nostra disposizione, la speranza può diventare realtà. Se tanti ce l’hanno fatta, perché non dovremmo farcela anche noi?
Termini come “fiducia” e “opportunità” non sono parole campate in aria.
Ogni martedì sera abbiamo ripreso ad informarti con la nostra newsletter sulle offerte lavorative esistenti settimana dopo settimana (se non la ricevi, chiedila scrivendo a centroorizzontelavoro@gmail.com) e su altri servizi ai quali stiamo pensando per darti una mano nella ricerca della tua occupazione. Al più presto ti chiariremo come puoi avvalerti dei finanziamenti (in parte anche a fondo perduto) con i quali potresti metterti in proprio.
Intanto ti invitiamo a seguirci sui social, ad avvalerti delle tante informazioni che trovi navigando nel nostro sito e ad approfondirle, documentandoti adeguatamente.
Il governo, come sai, continua a varare una serie di misure volte a fronteggiare i problemi che si stanno originando dall’attuale emergenza. Anche su queste vogliamo aiutarti a capire in cosa consistono, se ne hai diritto e cosa fare per avvalertene.
Coraggio, amici, ce la possiamo fare e ce la faremo. O troveremo una strada o la costruiremo, come disse duemila anni fa il famoso Annibale.

PARTI CON IL PIEDE GIUSTO
La propria occupazione si trova tra le spine. Questa metafora, che indica come sia necessario essere pronti a fare ogni sacrificio, non solo per trovare lavoro presso terzi, ma anche per costruirne uno in proprio. La fortuna del nostro Paese è di avere innumerevoli imprese e milioni di partite Iva, cioè di persone che hanno deciso di affrontare, in maniera certo calcolata, i rischi necessari per mettersi in proprio e non dipendere da nessuno.
Anche tra i lavoratori dipendenti, i migliori sono quelli che sanno fare il salto, passando da una posizione cautelata ad una capace di affrontare i rischi e di assumere delle responsabilità. E lo sono anche quegli altri che, rimanendo nel posto di lavoro, continuano ad operare con abnegazione, facendo sacrifici e curando la propria azienda o la propria istituzione con amore.
Le imprese, infatti, non cercano persone pronte a riempire un posto. Cercano chi voglia spendersi/scommettersi con l’impresa stessa, acquisendo e investendo competenze, potenzialità, flessibilità, voglia di imparare, ma anche entusiasmo, motivazione, energia, determinazione, creatività e intraprendenza, capacità di lavorare in team e, soprattutto, un atteggiamento attivo e propositivo.
In altre parole, il lavoro non è solo un diritto, ma soprattutto un dovere. Per poterlo esercitare è necessario che ognuno prenda atto che senza sacrifici non ci sono risultati e si dia da fare seriamente.
Come darsi da fare? Puoi valorizzare una serie di utili consigli che ogni settimana pubblichiamo nella newsletter sulle opportunità lavorative. Trentun anni di esperienza ci inducono a credere che tornano utili per gestire in maniera efficace la ricerca del proprio lavoro o per diventare più occupabili.
Per non essere lunghi, concludiamo questa puntata invitandoti a riflettere su cosa conta per trovare lavoro. Spesso si è legati all’idea che sia il titolo di studio e/o una “semplice” competenza posseduta a mettere in moto il lavoro. Al giorno d’oggi tale convinzione risulta del tutto anacronistica. Il lavoro non cerca nessuno, mentre sono purtroppo ancora tanti coloro che si aspettano, in modo più o meno dichiarato, che sia il mercato a cercarli e, non ottenendo nulla, addossano la colpa al mondo del lavoro o alle istituzioni. Di fronte a un risultato non soddisfacente, la risposta giusta non può che essere quella di darsi da fare imparando dagli errori, provando e, riprovando a mettere in atto tutto quello che è nelle proprie possibilità per raggiungere l’obiettivo prefissato.
E c’è un altro errore che si commette frequentemente, quello di ostinarsi a cercare di raggiungere una determinata occupazione, senza domandarsi se l’attuale mercato del lavoro di una data figura ne ha bisogno o meno. Non si tratta di rinunciare ai propri sogni, ma di coniugarli con le richieste del mercato. Non basta dire, per esempio: ”Ma io ho acquisito delle buone competenze nel settore turistico e non posso gettarle al vento”. Quello che occorre capire è, sempre per stare all’esempio, se oggi quello che tira è costituito dalle agenzie di viaggi, dal turismo enogastronomico, piuttosto che naturalistico o congressuale, o se mancano le guide turistiche, e così via.
In altre parole, la strategia migliore per risolvere un problema è quella di mantenere l’attenzione sulla soluzione e non sul problema, acquisendo nuove competenze, modificando i nostri obiettivi e i nostri programmi e le modalità con le quali cercare la propria occupazione, e poi tentando e ritentando fino a che si concretizzi l’esito positivo. Se la ricerca di un lavoro è agli inizi, bisogna programmare le azioni da mettere in atto; se, invece, sono stati già effettuati vari tentativi, è opportuno attuare un check, ossia, verificare come ci si è mossi finora, al fine di individuare eventuali errori commessi e modificare il proprio modo di fare. Le cose, infatti, come possono cambiare, se continuiamo a fare sempre le stesse cose?

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