Qualora le entrate siano istituzionali (quote associative annuali o versate dai soci per partecipare ad attività rientranti nei fini istituzionali, come ad es. fare pratica sportiva in una ASD ed erogazioni liberali) è sufficiente disporre del codice fiscale. Tali entrate infatti non concorrono alla formazione del reddito imponibile. Quanto detto, vale per le associazioni culturali, politiche, sportive dilettantistiche e di promozione sociale, sempre che le stesse vengano gestite senza scopo di lucro, in maniera trasparente e democratica.
A tali tipologie societarie, l’avere solamente il codice fiscale non preclude la possibilità instaurare rapporti di lavoro, né di assolvere gli adempimenti fiscali e previdenziali che ne conseguono.
Alle ODV e alle ONLUS viene riservato il trattamento fiscale speciale, di cui alla L. 266/1991 e dal D.lgs 460/1997, in atto ancora vigenti.
L’apertura della P.IVA è invece necessaria qualora le entrate (escludendo quelle istituzionali e le quote associative) siano fiscalmente rilevanti, o perché si svolgono attività a pagamento dirette a non soci o commerciali (sponsorizzazioni, attività di ristorazione, cessione di beni a fronte di un corrispettivo). La P. IVA è altresì necessaria allorché si abbiano rapporti, per i quali si percepisca un corrispettivo, con la pubblica amministrazione.
Se il problema consistesse solo nello svolgimento di attività aventi natura commerciale e queste fossero occasionali, la P.IVA non sarebbe ancora necessaria.
Qualora rientrassero nel regime IVA, le associazioni senza scopo di lucro e le ASD, se le entrate commerciali fossero inferiori a 400.000 euro, hanno ancora la facoltà di optare per il regime agevolato di cui alla L. 398/1991, liquidando le imposte in una misura forfettaria assai conveniente.
In conclusione, è chiaro che, a meno che sia necessario, non conviene richiedere l’apertura della P.IVA perché scatterebbe l’obbligo di tenere non più un semplice rendiconto economico (entrate e uscite), ma una contabilità più ufficiale, anche se semplificata, e occorrerebbe far riferimento a un commercialista caricandosi del costo che ne consegue.