La manovra per il 2021, al fine di fornire un sostegno all’occupazione femminile, già in sofferenza e ulteriormente colpita dall’emergenza creata dal coronavirus, ha introdotto sgravi per l’assunzione di donne. In via sperimentale per il 2021 e il 2022, raddoppia lo sgravio introdotto dalla legge Fornero che, sin dal 2013, contemplava una riduzione del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro.
La riduzione contributiva, pari al 100% dei contributi fino a un importo massimo di 6mila euro l’anno, dura 18 mesi e viene riconosciuta Continua a leggere per assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato o per la trasformazione a tempo indeterminato di contratti a tempo determinato e si applica a fronte dell’assunzione di:
donne over 50 anni, disoccupate da oltre dodici mesi, ovunque residenti;
donne di qualsiasi età, residenti in una delle aree ammissibili ai finanziamenti dei fondi strutturali europei (Basilicata, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna e altre zone destinatarie di aiuti) e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
donne di qualsiasi età con una professione o di un settore economico caratterizzati da una accentuata disparità occupazionale di genere (individuati dal Dm 16 ottobre 2020). La lavoratrice deve essere priva di impiego da almeno sei mesi;
donne di qualsiasi età, ovunque residenti, prive da almeno 24 mesi di impiego regolarmente retribuito.
La manovra precisa che le assunzioni devono comportare un incremento occupazionale netto.
L’efficacia dell’incentivo è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea. L’Inps, con il recente messaggio n. 1421 del 6 aprile 2021, ha offerto chiarimenti sull’ambito di applicazione della misura.