Prima di ragionare sulle cose da fare per trovare una occupazione, o mentre ci si sta impegnando per cercare lavoro, non è inutile riflettere sulle cose da non fare, quali, per esempio:
• rinunciare alla ricerca attiva del proprio lavoro mentre si frequenta l’università o un corso di formazione o ci si sta preparando ad un concorso;
• assumere atteggiamenti vittimistici, fatalisti o qualunquisti e da persone senza speranza, ovvero atteggiamenti negativi o scoraggiarsi, perdere la determinazione: è un lusso che non ci si può permettere, significherebbe non risultare occupabili e rinunciare a vivere;
• candidarsi per un lavoro qualsiasi: “Sono disposto a tutto, so adattarmi a qualunque cosa”. Così facendo, non si dà l’impressione di essere una persona disponibile, ma, piuttosto, di non essere capaci di nulla, né determinati. Evitiamo quindi di cadere nell’errore comune di non dichiarare per quale lavoro si ritiene di possedere delle competenze, per il quale ci si sta candidando;
• proporsi per posizioni troppo alte, per le quali non si è preparati;
• rispondere soltanto agli annunci che coincidono perfettamente con le proprie caratteristiche o, al contrario, rispondere a tutti gli annunci che sembrano interessanti, invece che solo a quelli che corrispondono, almeno in parte, alle proprie caratteristiche. Ricordiamoci che, se diamo l’impressione di essere persone valide, motivate e disposte a spendersi per una azienda, anche non disponendo dell’esperienza professionale richiesta, si può essere ritenuti persone interessanti, da inserire gradualmente in organico;
• presentarsi ai colloqui con uno dei genitori o far telefonare da loro, quasi fossimo bambini insicuri;
• contattare un’impresa o recarvisi per un colloquio di lavoro, senza essersi documentati sulla stessa;
• con un datore di lavoro, è bene non parlare solo di assunzione, ma dirsi desiderosi di crescere professionalmente e dichiararsi disponibili a periodi di formazione;
• inviare curriculum vitae alla cieca, piuttosto che mirati, secondo le proprie competenze;
• frequentare un corso (stage, tirocinio, master) dopo l’altro, concepito come parcheggio;
• scoraggiarsi dopo qualche insuccesso: dai fallimenti dobbiamo trarre qualche insegnamento, altrimenti ne meritiamo altri ancora.